martedì 30 aprile 2013

Economia a bambù

 
Mi ritrovo, in questi giorni, in ferie indotte per il ponte 25 aprile e 1° maggio e penso alle ferie che facevo ad agosto, qualche anno fa prima di diventare papà.
Sono sempre stato affascinato dal modo in cui si costruisce in giro per il mondo: differenze istruttive! Ricordo bene i cantieri edili nel sud est asiatico, mi riferisco a Birmania, Tailandia Cina e Nepal, paesi che ho avuto la possibilità di visitare in vacanze ormai lontane, trascorse qua e la nei mesi di agosto, piovosi ma colorati, a conoscere, ad acculturarmi. Vedere un’intera impalcatura in bambù che sorregge operai al lavoro che costruiscono un edificio vero, pareva paradossale e da un certo punto di vista m’inquietava un po’. Solo ora conosco le pregiate qualità di questa straordinaria pianta verde e cava...

La Green Economy passa anche per di qua: se molte persone capissero che è possibile fare e costruire in modo alternativo e in totale equilibrio con la natura, il mondo girerebbe a una velocità diversa. Non intendo la rivoluzione siderale della Terra attorno al Sole ma alla velocità dei pensieri nel cervello delle persone, se rallentassero, le scelte che noi faremmo, sarebbero più ponderate. Ci vuole più conoscenza, ci vuole più fantasia e bisogna lasciare i luoghi comuni che ci assiderano la mente, come siamo ormai abituati nell'economia dell'usa e getta. Bene usiamo sprechiamo e inquiniamo fuori misura, in modo superiore alle capacità della Terra di metabolizzare le nostre impronte, è un fatto, ma se dobbiamo proprio continuare con l'usa e getta, (voglio sottolineare che la Natura non produce alcun rifiuto, la Natura non fa spazzatura, il rifiuto è un errore di progettazione umano) facciamolo con il bambù!! Solo attraverso la conoscenza, il sapere, la cultura in generale, (altro che con la cultura non si mangia, dice l’obsoleta generazione politica per giustificare i tagli alla ricerca in Italia) riusciremmo finalmente a rallentare il nostro pensiero. E a vivere meglio. Il liquido nero color liquerizia nascosto nelle viscere della Terra è finito, (quello a  buon mercato). Dobbiamo inventarci altri modi per vivere, senza arrivare alle barbarie per la condivisione delle poche preziose risorse rimaste tra i nove miliardi di persone che si prevedono per l'anno 2050. Chissà, magari tra una decina di anni, i capannoni che oggi si stanno svuotando, si riempiranno nuovamente di operai e creeranno oggetti di consumo quotidiano in bambù.  Magari di produzione italiana. Può essere. Una pipa o una bara, una bicicletta in bambù, si costruiranno sempre, sarà il nuovo materiale più utilizzato nel futuro? Si semina oggi quello che si raccoglierà domani.

 Il Club di Roma…, Aurelio Peccei…, I nuovi limiti dello sviluppo…, non ne avete mai letto o sentito parlare?
 
 
 
da Wikipedia

Per economia a bambù si intende un settore economico basato sulla coltivazione del bambù e sulla trasformazione industriale degli assortimenti mercantili.
I tronchi di bambù vengono impiegati in primo luogo come materiale per la costruzione di abitazioni di medie e piccole dimensioni, di piccoli ponti, di mulini ad acqua e generatori microidro. Nell'edilizia tradizionale si utilizza per le intelaiature di tetti di edifici, anche di considerevoli dimensioni, e addirittura (come avviene a Hong Kong) come tralicci adoperati nella fase costruttiva dei grattacieli.
Nel settore dell'arredamento i tronchi di bambù si adoperano tipicamente per costruire tavoli e sedie molto resistenti all'intemperie, anche in ambienti particolarmente umidi e piovosi. Il loro aspetto è caratteristico, difficilmente dissimulabile, e danno un tocco orientaleggiante agli ambienti dove si trovano.
Ridotto in polpa, il bambù può essere utilizzato per fabbricare carta da giornale oppure tessuti.
« La pianta di bambù è l'oro verde dell'uomo povero: una persona può sedersi in una casa di bambù sotto un tetto di bambù, su una sedia ad un tavolo fatti dello stesso bambù, con un capello di bambù sulla sua testa e sandali di bambù ai piedi. Allo stesso tempo può tenere in un mano una ciotola di bambù, nell'altra bacchette di bambù che gli servono per mangiare germogli di bambù. Dopo aver consumato il suo pranzo, cucinato in un fuoco alimentato dalla combustione del bambù, il tavolo potrebbe essere pulito con un panno di fibre di bambù, può rinfrescarsi con un ventaglio in bambù, fare la siesta in un letto su di un materasso ed un cuscino fatti tutti di bambù. Al risveglio potrebbe fumare in una pipa di bambù e scrivere con una penna di bambù su carta da bambù, e poi portare in giornale i suoi articoli in cesti di bambù sospesi su di un'asta di bambù, con un ombrello di bambù sulla sua testa. Potrebbe attraversare un ponte sospeso costruito esclusivamente col bambù, bere acqua da una tubatura in bambù, ed asciugarsi il viso con un fazzoletto, ottenuto con le fibre di bambù »
(Atal Bihari Vajpayee, ex primo-ministro dell'India)
 

 

lunedì 29 aprile 2013

Sognare... dire... fare... costruire!! cap 2

 
Trovato il terreno. Ora devo trovare un geometra che mi segua nella mia "impresa". Difficile. Recandomi negli studi dei professionisti incontravo molta ostilità quando cercavo terra per metter "radici", solitamente quando si prende contatto con un architetto o un geometra è difficile che ti possano proporre il solo terreno in vendita, ovviamente i professionisti procacciano e propongono un terreno a un’impresa edile e/o viceversa, così da assicurarsi l'esclusiva del lavoro, della progettazione e per seguire la realizzazione e la sicurezza in  cantiere. A Mezzomerico ho trovato anche il geometra disposto a lavorare per me. Ha visto che ero motivato da buone intenzioni ed è sempre stato molto disponibile, forse, non avrei potuto mai fare nulla se non fosse stato anche per lui. Ho un altro problema da risolvere... il terreno è enorme, sono 2500 metri quadrati edificabili 2500 metri agricoli e un pezzettino di bosco ceduo. Non ho tutti i soldi per comprare tutta questa terra devo trovare qualcuno, impresario o privato, che possa essere intenzionato a condividere l'acquisto.

un metalmeccanico in rete è anche
sul sito www.btboresette.com
E fu così che riuscì a trovare un piccolo imprenditore edile con cui dividere, o nel termine più corretto, frazionare il lotto di terra. Prepariamo un compromesso da presentare al proprietario, lavoro incredibilmente arduo per me, completamente ignorante in materia capii che bisognava andare con cautela e farsi spiegare tutto come se fossi stato un bambino, non lasciare nulla al caso. Pattuito il prezzo delle vecchie 100.000 lire al m/2 due lotti edificabili all'impresario e un lotto edificabile per me, avendo procacciato io il terreno, pretesi la prelazione sul pezzo di terra agricola e sul pezzettino di bosco. Una trattativa durata nove mesi. La cosa più strana è che quando tutti noi profani dell'edilizia vediamo che incominciano un qualsiasi cantiere, pensiamo che incominci la costruzione di un immobile solo quando si vedono all'opera potenti e fumanti mezzi edili. Tutt'altro! Ci sono un’infinità di regolamenti, burocrazia a non finire e procedure prima di poter costruire che sembra incredibile come un metalmeccanico possa essere riuscito a tenere a bada rapaci e avvoltoi che girano in un mondo a volte spietato, dove purtroppo la competizione rende crudeli. Quando una ruspa incomincia a graffiare un terreno, siamo orai a “metà” strada della costruzione, non mi sembrava vero: trovare terreno edificabile, trovare altri acquirenti,  preparare un compromesso per la compravendita,  preparare il progetto  con il geometra da presentare in comune, il rogito da stilare assieme al notaio, simpatizzare con i “nuovi vicini” di terra… Stavo facendo l’imprenditore per me stesso, e mi riusciva anche bene! Capii solo allora,provando un po’ di empatia, le difficoltà che s’incontrano a lavorare in proprio, i rischi che si corrono e le preoccupazioni che non ti lasciano riposare quieto,  troppo stress. Capisco che il guadagno possa essere alto, ma a che prezzo per la qualità della vita? L’imprenditore rischia e per questo guadagna ma deve sacrificare un a parte di se stesso molto più preziosa del  solo profitto, almeno credo.


giovedì 25 aprile 2013

25 APRILE

 
« I giovani non hanno bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.[1] »
 
 
              
 
                           Non ho i requisiti per commentare, posso solo rimanere ad ascoltare.
                           In silenzio.

www.btboresette.com

Durante la trasmissione di Radio Capital della scorsa settimana tra Selina e Mery Cacciola,  ho ricevuto un commento curioso da cui è scaturita  una comunicazione tramite mail tra me ed il direttore del giornale on line btb oresette qui di seguito:

DIRETTORE:  Ho sentito anche io l'intervista. Complimenti. Sto visitando il blog. Puoi visitare il mio sito www.btboresette.com. Avrei una proposta da farti. Ciao

CARLETTO: Buona sera sig Domenico, nel suo commento nel mio blog "un metalmeccanico in rete" mi chiede esplicitamente di contattarla, eccomi qua in che cosa posso aiutarla?

DIRETTORE:
Gentilissimo le potrebbe interessare pubblicare il suo blog su quotidiano online www.btboresette.com diretto da professionisti, manager e piccole e medie aziende?
A presto
 
CARLETTO:  Buona sera sig Domenico,
sinceramente mi sento lusingato ed incuriosito dalla sua proposta ma io sono neofita di quello che gira in rete, non ho una conoscenza approfondita dell'utilizzo di un blog, tanto meno di come sia organizzzato un giornale on line come il vostro. Sono un metalmeccanico, anche se specializzato e qualificato, sono un metalmeccanico.
Che cosa dovrei fare esattamente?
Quali responsabilità devo assumermi?
Nel mio blog penso( almeno credo) di sentirmi libero di scrivere semplicemente cio' che mi passa per la testa, ma a lei che cosa interessa di preciso di quel che scrivo?
Sono più sorpreso che imbarazzato perchè non avrei mai pensato di poter scivere in un angolino di un giornale di settore.
Attendo suo gentile riscontro.
Carlo Magnaghi
 
DIRETTORE:  Egregio Magnaghi buon giorno,



ci sono alcune affinità tra quello che lei scrive e gli argomenti di cui si interessa con l'impostazione del sito o comunque gli argomenti che mi piacerebbe trattare ma che non ho tempo di inseguire...
Il mio sito che nasce circa 8 mesi fa è dedicato alle piccole e medie imprese, professionisti e manager.
Sto cercando piano piano di allargare il mio raggio di lettori e contatti.
Lei per me non dovrebbe fare nulla di diverso da quello che fa.
Io ospiterei il suo blog inserendolo dopo il mio editoriale che lei vede sulla colonna di destra della home page del mio sito. Lì troverà altri due collegamenti. Uno dedicato al calcio e uno al turismo cinematografico.
Naturalmente il suo blog continuerà a vivere nella sua forma attuale gestito direttamente da lei.
Nella home page del sit si potrebbe inserire un banner con una immagine e un titolo del blog a cui poi a ogni suo aggiornamento aggiungere il titolo del pezzo che scrive per esempio Sognare... dire... fare ... costruire; La crisi di Coline Serrau, etc.
A me serve per aumentare il numero di lettori (si spera) del sito, a lei potrebbe servire per lo stesso motivo o altro. Se poi lei ogni tanto per scrivere i suoi pezzi volesse citare notizie, spunti e argomenti tratti dal sito, non mi farebbe dispiacere ma non è indispensabile che questo accada. Non ci sono soldi di mezzo. E' solo uno scambio
Ci pensi
Buona giornata
Domenico
 
CARLETTO:  Buon giorno sig Domenico,



credo sia possibile uno scambio di idee, devo solo imparare un po' di più le terminologie correnti in rete. Ho un condizione ed una domanda da porle:
-- la condizione è che in qualsiasi momento possiamo risolvere il nostro rapporto amichevolmente senza nessun impegno amministrativo od economico.
 -- la domanda invece riguarda il conflitto di interessi. Ho letto nel suo sito, dove scrive alcuni articoli sulla banca Intesa SanPaolo che secondo Unimondo e la campagna "no alle banche armate", risulta essere come una delle banche armate d'Italia, è uno degli istituti di credito titolari di autorizzazioni per le transizioni in materia di esportazione, importazione e transito di armamenti, ( se io dovessi scrivere un post nel quale parlo invece della Banca Etica, come si comporterebbe lei?
dopo questi ultimi chiarimenti potrò confermare la mia disponibilità nel baratto di idee
 buona giornata
Carlo Magnaghi
 
DIRETTORE:  Egregio Magnaghi sfonda una porta aperta.
Nel senso che lei scriverebbe in piena libertà è proprio quello che desidererei pubblicare io per cercare di equilibrare e rendere il sito più obiettivo.
Con il sito non faccio politica ma cerco di dare idee e informazione alle piccole e medie imprese . ma anche alle micro imprese, per mantenere il proprio lavoro e possibilmente per migliorare il luogo di lavoro e la sicurezza, il benessere e la formazione dei dipendenti. Poi il resto è catalogato nella categoria varie...
Quindi un pezzo su come funziona la banca etica, per esempio è molto gradito così come articoli sulla decrescita o qualunque articolo che tratti di altra economia.
Per quanto riguarda il primo punto è evidente che lei potrà abbandonare l'iniziativa in qualunque momento, e io chiederle di sospendere l'ospitalità del suo blog sul mio sito.
Nel rispetto della sua libera scelta degli argomenti magari mi permetterò qualche volta di suggerire alcune tematiche che sento essere di attualità sul web. Suggerimenti che lei potrà valutare e prendere in considerazione se le sembrerà il caso.
Considerazione finale: ho apprezzato tutti gli ultimi suoi post che avrebbero potuto essere pubblicati sul sito senza problemi.
Se lei è d'accordo chiedo al web master come realizzare tecnicamente la cosa.
Buona giornata
 
CARLETTO:  Buon 25 aprile sig Domenico,



George B. Shaw Nobel per la letteratura del secolo scorso scrisse:
" se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce la scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce la scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee"
Accetto la sua ospitalità nel suo giornale come nell'idea originale di partenza del CouchSurfing, spero di trarre il massimo da questa nuova esperienza con lei. La invito ad essere paziente con me perchè ho una famiglia, due gatte, due galline, due orti, un impiego in officina, impegni nel consiglio di istituto nella scuola di Giada, e mille idee  o biopensieri per la testa...
In fine,se lei acconsente, scriverei un post sul nostro scambio di mail, che credo sia stato genuino e trasparente, sinonimo di fiducia nelle persone.
la saluto
un metalmeccanico in rete

DIRETTORE: Va benissimo Magnaghi. Proseguirei dicendo che anche io ho una famiglia, un orto, due cani, un gatto e vivo in un luogo dove affacciandosi l'occhio può incrociare caprioli, tassi, istrici, cinghiali e poiane. Non è un luogo idilliaco ma rupestre e a tratti difficile e faticoso. Ma non mi andava di fare crescere la mia seconda bimba in città. Il sito si chiama www.btboresette.com e io sono editore e direttore dello stesso. L'idea di pubblicare questo scambio di mail come primo suo intervento mi piace, lo accetto anche perchè, come lei ha sottolineato sembra il risultato di un incontro tra due persone libere e che quindi possono permettersi di scegliere. Il che non è niente male di questi tempi. Un saluto


 
 

I no che aiutano a (de)crescere

Più passa il tempo, più leggo,  più faccio esperienze e più mi convinco che la decrescita è una ottima soluzione. Meno è meglio,  questo concetto è ottimo come modello  educativo, sopratutto per i giovani. Corriamo sempre di più, lavoriamo sempre di più, (finchè esisterà un lavoro) alienandoci, e pensiamo che con la possibilità economica infinita possiamo permetterci la "sicurezza" di dire - non ho fatto mai mancare nulla ai miei figli - o, non ho bisogno di nessuno! - ... è proprio vero il contrario. La ricchezza materiale crea infelicità e frustrazione, dato che  nel momento in cui si soddisfa un desiderio, soprattutto materiale, si entra in uno stadio frustrante perchè si è concretizzato cio che si desiderava. Ed ecco che subentrano pubblicità di ogni genere, astute, desideri infiniti, per proiettarci tutti nel consumismo globalizzato senza senso se non quello del profitto fine a se stesso. Lavora, produci, consuma e crepa, fine dell' economia. In alto solo la plusvalenza. La crescita.  Purtroppo ci vorrà molto tempo perchè le masse  capiscano,  o per meglio dire, vedano quali cose sono importanti nella sola vita che abbiamo. La civiltà moderna ha inventato la luce ma non ci "vede" affatto. Devo arrivare a fare una biopsia, che ne so, ad un rene, per capire che la mia esitenza volge inesorabilmente al termine? Non posso vivere meglio prima? Non mi devo preoccupare di morire bene, ma di vivere meglio.  Allora tutto cambia, i pesi, le misure, i colori, le sfumature cambiano di tonalità e ci si rende conto troppo tardi della qualità della propria vita. Un PIL sgonfio può svutare il portafoglio a qualcuno ma gonfia fino ad esplodere di ottimismo e autostima il cuore di qualcun altro. Meno stress e  depressione?  Io credo di si!!
 
Due righe tratte dal libro  "I no che aiutanoa crescere", Feltrinelli 1999 di Asha Phillips, psicoterapeuta infantile:
 
... Spesso i sensi di colpa ci inducono a riempire i nostri figli di cose materiali. Le case di oggi straripano di giocattoli, vestiti, divertimenti. Anche le famiglie più povere, non appena entrano i soldi, si sforzano di dare tutto quello che possono ai figli. (...) Il risultato è che i bambini crescono con l'idea che le cose siano a loro disposizione e debbano essere costantemente rinnovate. Si comportano come se avessero assolutamente bisogno di qualcosa,  facendo leva senza volerlo sul nostro timore di non dar loro abbastanza, che si tratti di cose materiali o di tempo, attenzione, amore. Vogliamo compensarli per quello che ci pare di non aver dato, e diamo loro oggetti.
 Ma così facendo rischiamo di privare il bambino di un'esperienza necessaria. Quando vogliono qualcosa, i bambini hanno la sensazione di averne bisogno. Ma noi come adulti, siamo in grado di discernere e attraverso il nostro atteggiamento anche il bambino impara  a distinguere fra desiderio e bisogno; è importantantissimo che riesca a farlo, perchè rischia altrimenti di essere sempre in balia di sogni estremi, che non potranno mai essere soddisfatti del tutto. L'abitudine a ottenere e a buttar via facilmente, inoltre, priva il bambino dell'idea che esista qualcosa di speciale. Se un giocattolo si rompe, per risparmiagli un dispiacere viene immediatamente sostituito, ma così il bambino non fa l'esperienza di soffrire per la perdita di qualcosa  e di superare poi il dolore. Così i giocattoli non possono assumere un significato emotivo e il bambino non impara ad affezionarsi profondamnete a qualcosa. Ne risente anche il suo senso della realtà, la presa di coscienza che, se si rompe qualcosa, è danneggiato ed è possibile che non funzioni più.
Un'altra conseguenza positiva del fatto di non ottenere sempre quello che si vuole e di sentirsi dire ogni tanto no da un genitore, è la capacità di sopportare uno spazio vuoto.  (...) Se gli spazi vengono riempiti all'istante, non c'é posto per la creatività. (...)  Inoltre, cosa ancora più importante, viene rinforzata la sensazione che uno spazio vuoto sia intollerabile. Stiamo dicendo a nostro figlio che non avere è terribile, che senza soddisfazione è perduto. In fondo gli stiamo trasmettendo l'idea che lui è quello che ha. Se un bambino lega la propria importanza a quello che possiede, la sua immagine di sè sarà sempre a repentaglio. Tollerando di non avere, invece, acquista più fiducia in se stesso e più consapevolezza di essere la persona che è con un suo carattere, che è la cosa più preziosa di tutte, che nessuno gli può togliere. E' questo senso del proprio valore, di essere apprezzati per quello che si è che aiuta a sopravvivere  nei periodi di avversità.
Da adulti ci capiterà di incontrare molte persone ambiziose che non possiedono questa sicurezza.
 
 

domenica 21 aprile 2013

Sognare...dire...fare... costruire!!

Tutto ebbe inizio con la disinteressata lettura di questo grande volume, due copie mi regalarono, il caso non esiste,  ricco di informazioni, precisissime indicazioni di Walter Pedrotti, su tutto quello che riguarda la costruzione di una casa, sopratutto bio.
All'inizio non ci feci caso, ma approfondendo la lettura mi resi conto, o meglio vidi nel mio immaginario, la possibilità di costruire il nostro appartamento in mezzo ad un prato: dicevo spesso a Selina - pensa che bello se riuscissimo a trovare un terreno edificabile e ci realizzassimo sopra il nostro appartamento!- Selina da sempre fiduciosa nelle nostre capacità mi rispose con un sorriso malizioso...
E fu così che mosso dal desiderio che avevo sin da bambino di costruire una casa, dallo scatolone che sembrava un castello, alla casetta sull'albero nel bosco, eccomi qua, caparbio e testardo non mi sono dato pace finche il sogno è diventato realtà.
Se sei disposto a fare fatica potrai fare quello che vorrai nella vita! Questo è e sarà sempre il mio motto, tra l'altro si avvicina al pensiero del Dalai Lama che ho letto di recente e recita più o meno così:  qualunque essere senziente ha la capacià di realizzare qualcosa, anche le più impensabili, come quella di diventare più compassionevoli e ragionare con più empatia, ammesso che ci si renda disponibile alla fatica sopratutto mentale. Meditazione dopo meditazione,  municipio dopo municipio, chi cerca trova e per trovare un terreno edificabile basta recarsi in qualsiasi comune e farsi dare dall'ufficio tecnico il piano regolatore del territorio. Eccomi alla volta del comune di Mezzomerico.

Città  di mille anime. Non esiste su tutto il suo territorio un solo semaforo! Piano regolatore alla mano, ormai con tanta esperienza per le esplorazioni nei comuni limitrofi nella ricerca di un terreno, riesco a risalire al proprietario della argillosa terra di vitivinicultori che ospita oggi la nostra casa. Devo molto al signor Giacomo, non dimenticherò mai i suoi occhi azzurro cielo che mi guardavano con sospetto quando un mezzogiorno bussai alla sua porticina di casa colorata di verde, ed io vestito orgoglioso della mia tuta da metalmeccanico gli domandai -mi scusi, è lei il signore che  mette in vendita il  terreno qui in via dante?-  dopo avermi scrutato assicurandosi che non fossi un detrattore malintenzionato, posò il bastone che brandiva vigoroso nella mano sciupata dal tempo e mi rispose - si è in vendita , contatta mia nipote a questo numero...-
 
Avevo trovato il terreno!
 
 
                                                                                                                   continua...


venerdì 19 aprile 2013

RADIO CAPITAL

 Bene! Appena  tornato a casa rispondo al telefono, è Francesca, e mi dice " accendi subito la radio c'è Selina che racconta della vostra avventura, della costruzione della vostra casetta!!"
Non capisco; accendo su radio capital e  subito riconosco Selina che chiacchera disinvolta con Mery Cacciola, in diretta! .... racconta delle fatiche, dei materiali e della stufa russa, che oggi  è tornata "calda" visto che piove! Selina eccitatissima pubblicizza anche il nostro blog, che strano la visibilità, in un attimo le statistiche schizzano alle stelle...
Ciao a tuttiGrafico delle visualizzazioni di pagine di Blogger

mercoledì 17 aprile 2013

Decrescita lavoro e fantasia.

 
 

La crisi! mi sono sempre tagliato i capelli da solo ed ora è il momento di passare il testimone al piccolo Tommaso. Con Giada  ho già passato momenti taglienti ed ha  appreso bene la tecnica, Tommaso invece è alle prime armi e mi preoccupa il suo sguardo  sempre più convinto nella tortura alla quale mi sottopongo. Chissà... un domani, che non possa aver dato un imprinting giusto e magari assisterò all'apertura di un barbiere o di un salone per signore ?
Impara l'arte e mettila da parte!
Oggi giorno il futuro è difficile da immaginare roseo per noi adulti, immersi nella crisi globalizzata che colpisce sopratutto i paesi occidentali... e per i nostri figli?  Domenica scorsa ho partecipato ad un convegno  di Luca Mercalli nel comune di Gargallo, dove raccontava che le prospettive  per il futuro saranno, se non ci si impegna veramente a comprendere l'urgenza di un cambiamento nei nostri stili di vita, difficili da ipotizzare  e la pace e la serenità nel nostro mondo non sarà cosi' scontata. Per rilanciare l'economia bisogna puntare sull'efficienza e sul risparmio energetico, abbandonare subito la produzione di energia da fonti fossili e convertirla con le rinnovabili. Fare i conti che la terra è una soltanto, che le risorse sono limitate, quindi mantenere  le economie mondiali  orientate nella crescita illimita è fallimentare per le economie stesse. Il picco della produzione di petrolio è arrivato, ci siamo sopra.  Bisogna consumare meno e meglio. Ci vuole più etica nella nostra vita, diversamente non esisterà la pace nel mondo. Nel 2050 si prevedono 9 miliardi di persone che consumeranno  sempre di più e, se non ci si accorge ora della limitatezza delle risorse, quando ci sarà da dividere quel poco che rimarrà i conflitti dilagheranno.

Tutto cio' non è solo pensiero di Mercalli, ma pensiero condiviso di molti Nobel, economisti, saggisti, scienziati contemporanei e non da meno "semplici" metalmeccanici, quale sono io!

Nel 1999, l'anno in cui mi sono sposato, il Dalai Lama, Premio Nobel per la Pace, scrisse:

...Dal momento che l'uomo è coinvolto, i problemi causati dalla nostra negligenza verso l'ambiente ci ricordano con forza che tutti noi possiamo dare un contributo. E, mentre l'azione di una singola persona può non avere un grande impatto, l'effetto combinato della mobilitazione di milioni di individui lo avrà certamente. E' dunque venuto il momento, per tutti coloro che vivono nelle nazioni industrializzate, di cominciare seriamennte  a pensare di cambiare i propri comportamenti. Ancora una volta si tratta di un problema etico.
Il fatto che la popolazione del resto del mondo abbia un eguale diritto a migliorare il suo tenore di vita è, in un certo senso, più importante dell'aspirazione dei ricchi a mentenere il loro. Le nazioni più ricche devono dare il buon esempio affinchè questo giusto mutamento possa avvenire prima che il mondo naturale sia irreparabilmente compromesso, con tutte le terribili conseguenze che un fatto del genere comporterebbe. Quanti conducono un'esistenza privilegiata devono riconoscere che la loro idea di un incremento infinito delle condizioni economiche è insostenibile. Il prezzo per questo pianeta, e quindi per tutti gli altri che lo abitano, è semplicemente troppo alto. Tutti noi sognamo un mondo più gentile e migliore, ma, se vogliamo che diventi realtà, dobbiamo fare in modo che la compassione ispiri tutte le nostre azioni. E' una verità che riguarda particolarmante la sfera economica e politica. Probabilmente circa la metà della popolazione mondiale è carente per quanto riguarda alcune fondamentali necessità quali cibo, casa, cure mediche e assistenza scolastica. Mi chiedo se veramente stiamo facendo del nostro meglio per modificare questo stato di cose. Non lo credo. Se entro cinquant'anni si potesse eliminare la povertà, l'attuale situazione sarebbe forse tollerabile. Invece, se le presenti condizioni continueranno, è sicuro che i poveri lo diventeranno sempre di più. Il nostro senso di giustizia ed equità ci dice che non dovremmo lasciare che questo avvenga.


lunedì 15 aprile 2013

Occhio non vede, cuore non duole... ma la pancia si però!

Basta guardare  i prossimi video per capire che ogni azione che facciamo ha una  conseguenza.

Siamo tutti responsabili, almeno tutti gli esseri umani che hanno a che fare con i rifiuti che la natura non crea.
 
Proviamo anche noi  a mangiare  il   mimic food 
 
                                                                               

venerdì 12 aprile 2013

Nessuno si salva da solo

Non c'è più! Non l'ho visto questa mattina e mi è dispiaciuto. Chissà dove è andato Ercolino? Un piccolo ragno ( Pholcus phalangioides) che mi accompagnava durante le minzioni al bagno. E' li che l'ho conosciuto. Stavo per scaricare lo sciaquone della turca e mi sono reso conto del piccolo aracnide che cercava invano di sottrarsi all' imminente piena dello scarico igienico. Flashflood terribile, non potevo rimanere ad assistere allo spettacolo di un essere vivente in balia delle onde come in una gigantesca alluvione, sarebbe stato travolto ed inghiottito in un vortice fino giù per il buco nero! Con un pezzetto di carta igienica l'ho tratto in salvo. A fatica è risalito sulla fibra vegetale trasformata e sono riuscito a farlo zampettare fin sopra lo stipite della porta che separa la mia intimità dall'officina, dal mondo.
Che diritto posso arrogarmi  mai io, di decidere le sorti di un altro essere vivente? Avrei potuto abbottonarmi la tuta, tirare l'acqua per lo scarico e tornare al lavoro, ma come potevo farlo? Posso io decidere della vita di qualcun altro? Anche di un ragno?
L'indifferenza fa la differenza.  Molti anni fa (prima di "formidabili quegli anni", quelli  dove si concretizzavano i diritti dei lavoratori, dove nascevano ideali, dove gli intellettuali venivano ascoltati) mi racconta sempre mio suocero che  per andare in bagno bisognava chiedere il "permesso" al capo reparto e chiedere la chiave per poter utilizzare il gabinetto, ma se ti scappava forte e la chiave era già impegnata, il bagno occupato insomma, senza farti vedere trovavi qualche cespuglio fuori dal reparto e rischiando richiami e sanzioni, riuscivi a sfogare i tuoi bisogni corporali. Oggi, grazie ai sacrifici della generazione dei ns padri, lavoro in condizioni ottimali,  senza troppe discriminazioni e più dignità. E' difficile comprendere vicende che non si sono vissute, però ci si può impegnare per fare la differenza, come per il ragno, per via della "originazione dipendente" che mi racconta Sua Santità il Dalai Lama nei suoi scritti. Il caso non esiste, esistono infinite ed inestricabili connessioni che creano il presente. Ci vuole etica, per essere tutti veramente  felici. Esplicito, il Dalai Lama aggiunge che della religione si può farne a meno,  ma dell'etica no! Diversamente tramite l'ignoranza e l'egoismo l'infelicità si rafforza.
Non servono nuovi ideali da inventare o lotte sindacali da intraprendere, ma mettere in pratica semplici regole di vita quotidiana  per il raggiungimento della felicità. Solo attraverso l'etica, la felicita altrui non sarà compromessa, perchè tutti gli esseri viventi su questo pianeta cercano di  raggiungerla, aracnidi compresi.

domenica 7 aprile 2013

Dado vegetale

Nel pieno rispetto delle 8 R della decrescita ecco qui la ricetta del dado vegetale fatto in casa. L'ho messa subito in pratica quando ho avuto il piacere di assaggiare le verdure così preparate lo scorso ottobre a BioNovara, appuntamento Bio a Bellinzago Novarese. Il  Gasbioleggio, gruppo di acquisto solidale di cui faccio parte, con mezzelune  taglieri e mazzetti di erbe aromatiche in una giornata calda di autunno, ha preparato il dado vegetale, e per chi voleva un ricordo culinario da portare a casa è stato subito accontentato con un "campioncino", mostrando la semplicità di esecuzione e la piacevole riscoperta di unione e condivisione con altre persone.
 
 Oggi abbiamo tutto quello che ci serve senza  "tanto" sacrificio, basta recarsi al supermercato ma dobbiamo pagare l'alto prezzo della solitudine sociale globalizzata delle società occidentali.
 
-  1  kg di cipolle
-  1  kg di carote
-  1  kg di sedano
-  0.6 \ 0.7  kg di sale rigorosamente integrale (fino o grosso)
-   erbe aromatiche a piacere,  un ciuffo di prezzemolo, rosmarino, maggiorana ed erba cipollina si   mescolano con allegria, basilico, aglio, peperoncino (perche no?), e tutte le aromatiche che più ci piacciono tritate finemente.
 
Tritate tutte le verdure, le aromatiche ed infine aggiungete il sale, amalgamate bene il profumato composto e poi mettetelo in vasetti  di vetro puliti,  conservate in luogo fresco ed asciutto. Il dado è fatto! Non serve la sterilizzazione a caldo perchè la concentrazione di sale è sufficiente per garantirne la conservazione. Un cucchiaino da caffè equivale ad un mezzo dado circa, uso soggettivo, ma  ricordatevi che l'abuso del sale è controindicato. A chi non dovessero piacere le verdure sopra indicate può variare la  ricetta con verdure a piacere, meglio se del proprio orto, l'importante è mantenere le proporzioni di tre chilogrammi di verdure fresche con seicento-settecento grammi di sale, aromatiche comprese.
 
E' buono, è BIO, è facile da fare. Lo si può fare in compagnia, anzi lo si deve fare in compagnia. E' un bel regalo autoprodotto da presentare in ogni occasione con tanto di ricetta in allegato e si riduce l'impatto ambientale. Insomma praticare le 8 R della decrescita  è cosa buona, possibile e giusta!!

Prossimamente un post per l'autoproduzione di yogurt!
 

martedì 2 aprile 2013

Blog...

Fino ad un paio di mesi fa non sapevo neanche che cosa fosse un blog, tanta la mia ignoranza, del resto come in tante altre cose, della rete sopratutto. Ora, che mi cimento con delle frasi sgrammaticate in questo  blog, mi rendo conto delle dimensioni  e della vastità della rete. Mi ricorda tanto quando da ragazzino ci si cimentava tra amici con le radio CB , con antenne lunghe e 40 canali fissi.  Io non ero tra i più fortunati, non avevo l'amplificatore per emettere più segnale ed essere raggiunto da qualche amico che aveva installato il CB sulla "bara mobile" (automobile). La comunicazione allora era a tempo scandito come da un metronomo, al massimo fino ai comuni limitrofi, nel raggio di una decina di chilometri, ci sembrava di essere chissà chi. Poi i telefoni cellulari con il campo e poco campo ed ora la comunicazione globale. Dalle statistiche della configurazione, dove posso osservare la cartina muta del globo, vedo colorarsi di verde alcuni stati, con verde più scuro gli stati con maggior affluenza alla lettura del mio blog. Che strano poter in tempo reale vedere che qualcuno, anzi molti, per essere precisi oltre 700 contatti in meno di un paio di mesi , o per errore o per ricerca, leggono i miei biopensieri. Chissà se si potranno ancora spedire, con i francobolli, cartoline e lettere d'amore con tanta semplicità. Si corre troppo veloci e non abbiamo più il tempo di scrivere con carta e penna, o di sognare di contattare qualcuno lontano, ora che è tutto così a portata di mano...
 
                                                      Italia                    604                   

 
                               Germania                        42    
            
 
                         Stati Uniti                              42

 
                   Regno Unito                                   5
 
 
                         Svizzera                                    3

 
                          Francia                                 3
  
 
                            Algeria                            1

 
                             Venezuela                    1
 
                                         Grafico dei Paesi con il maggior numero di persone che visualizzano i blog
 
 
       Ciao a tutti


 
 

lunedì 1 aprile 2013

Gioventù al telefono, rischio calcolato

Da tempo si possono trovare notizie di molti paesi che adottano il principio della precauzione riguardo l'uso del telefono cellulare ed i suoi derivati, sopratutto nei giovani, perchè dalle ultime scoperte scientifiche è dimostrato che la permeabilità alle onde elettromagnetiche nel cranio è maggiore nei giovani che negli adulti. Lo sapevate cosa dicono nei ministeri italiani?
Ecco qua un copia incolla dal Ministero della Salute. Ho discusso con molte persone sul tema radiofrequenze e la cosa più bella che mi è stata detta è eccitante:  "Ma si', è possibile che facciano male ma come il caffè... anche il caffe è considerato  come possibile cancerogeno quindi non bisogna preoccuparsi troppo ... è possibile ma non probabile...
Penso io... c'è da preoccuparsi invece, perchè, come è vero che è possibilmente cancerogeno il caffè e come è vero  che ai bambini il caffè è meglio non darlo, per ovvie ragioni, esclusa la sua  possibile nocività, così vale per le onde elettromagnetiche, purtroppo l'ignoranza vale sulla ragione: ai bambini il caffè è giustamente negato, le radiofrequenze no. 
Chissa perchè?
 
 
Ministero della Salute
 
Cellulari, come utilizzarli responsabilmente

Ragazza al telefono cellulareI telefoni cellulari e in generale tutta la tecnologia mobile fanno ormai parte della nostra vita. L'Organizzazione mondiale della sanità stimava alla fine del 2011 essere attivi 6 miliardi di abbonamenti e mercato in crescita.
Negli ultimi vent'anni sono stati realizzati molti studi finalizzati a valutare se i telefoni mobili comportino potenziali rischi per la salute. Ad oggi, secondo l'OMS, non è stato tuttavia accertato alcun effetto sanitario avverso causato dall'uso dei telefoni cellulari.
Nel 2011 i campi elettromagnetici in radiofrequenza (come quelli prodotti dai telefoni mobili) sono stati classificati dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'OMS come "possibilmente cancerogeni per l'uomo", il gradino più basso della scala di valutazione dell'Agenzia sui fattori di rischio dei tumori, adottata nel caso di evidenze scientifiche limitate e in cui il livello di correlazione non è "certo" e nemmeno "probabile".
La classificazione utilizzata per le radiofrequenze riflette la condizione in cui, pur in quadro di evidenze complessivamente sfavorevole ad ipotesi di effetti a lungo termine, non è ancora del tutto possibile escludere l'occorrenza di effetti negativi, in particolare per un uso molto intenso del telefono cellulare.
Studi finalizzati sono in corso per valutare nel modo più completo possibile eventuali effetti a lungo termine dell'uso dei telefoni cellulari e più in generale delle radiofrequenze.
Il Consiglio superiore di sanità, in un parere del 2011, riconoscendo che il quadro delle conoscenze merita di essere approfondito ma non giustifica allo stesso tempo particolare preoccupazione, ha espresso una serie di raccomandazioni, e suggerito semplici comportamenti volti alla riduzione dell'esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dal telefono. Come affermato dal Consiglio, l'adozione di questi comportamenti riveste carattere del tutto prudenziale:
Bambina al telefono cellulare
educare i bambini a un uso non indiscriminato, limitato alle situazioni di necessità
Auricolari
utilizzare sistemi a "mani libere" (auricolari e sistemi viva-voce) che consentono di allontanare il telefono dalla testa e dal corpo
Ragazzo al telefono cellulare
limitare le telefonate non necessarie, ridurre numero e durata
Telefono cellulare
utilizzare messaggi di testo
In accordo con l'OMS, evitare l'uso del telefono cellulare durante la guida di veicoli ha invece un sicuro significato preventivo in termini di benefici per la salute pubblica, poiché la diminuita capacità di attenzione causata dall'utilizzo del telefono è in grado di aumentare sensibilmente il rischio di incidenti automobilistici, anche quando si utilizzino dispositivi a "mani libere".

Per approfondire consulta:
  • il sito tematico del Progetto CCM "Salute e campi elettromagnetici" sviluppato dall'Istituto Superiore di Sanità
  • il sito del Progetto internazionale "Campi elettromagnetici" dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (contiene molti documenti anche in lingua italiana).
 
 

Il parere del Consiglio Superiore di Sanità

Sul tema si è anche espresso il Consiglio Superiore di Sanità, organismo tecnico-scientifico del Ministro della Salute. Nel parere del 15 novembre 2011, il Consiglio ha rilevato che allo stato delle conoscenze scientifiche non è dimostrato alcun nesso di causalità tra esposizione a radiofrequenze e patologie tumorali, sottolineando tuttavia che l'ipotesi di un rapporto causale non può essere del tutto scartata in relazione ad un uso molto intenso del telefono cellulare.
Il Consiglio ha raccomandato di mantenere vivo l'interesse della ricerca e della sorveglianza sull'argomento, in attesa che le nuove conoscenze risolvano le attuali aree di incertezza, e ha suggerito di avviare nel frattempo una campagna d'informazione al pubblico sui metodi efficaci per ridurre al minimo l'esposizione a radiofrequenze durante l'uso del cellulare.
Data pubblicazione: 18 ottobre 2012 Ministero dell Sanità